Le piante acquatiche galleggianti sono sempre più spesso utilizzate dagli appassionati di un acquario naturale realizzato in una vasca aperta, che consente una visione del mondo sommerso in 4D! Ma possono essere coltivate anche in una vasca chiusa. Le piante galleggianti di diverse specie, oltre ad abbellire l’acquario e renderlo ancora più naturale, hanno anche numerosi vantaggi per tutto l’ecosistema. Se vuoi saperne di più, continua a leggere!
Quali sono le caratteristiche più importanti delle piante acquatiche galleggianti? Prima fra tutte la loro capacità di assorbire nitrati (e fosfati) che quando superano i 50 mg/l diventano dannosi per i nostri pesci. Queste piante sono delle vere “spugne”, basta pensare che 1 m^2 della famosa Pistia stratiotes, è in grado di assorbire quasi 1000ml al giorno di nitrato. Nei nostri acquari schermano dalla troppa luce le piante sottostanti sfavorendo così la comparsa delle alghe a pennello ma non è solo questo a renderle indispensabili. Vediamo quali sono le specie più usate.
Piante acquatiche galleggianti
Pistia e Limobium levigatum sono le piante che raggiungono le dimensioni maggiori. Sono facilmente adattabili ma dobbiamo fare attenzione che non diventino invasive. Le foglie verde chiaro della Pistia sono vellutate al tatto. Le radici si allungano tanto che facilmente arrivano ad aggrapparsi al fondo. L’inflorescenza a spadice bianco invece è rarissima in acquario. La Limnobium ha foglie lisce verde scuro leggermente convesse e spugnose. La pagina fogliare inferiore è costituita da parenchima aerifero, una particolare struttura che permette di immagazzinare aria. Per dare il meglio di sé, deve essere coltivata sotto una buona luce e in un’acqua ricca di macroelementi.
Decisamente di dimensioni più contenute, parliamo di qualche centimetro, è il Phyllanthus Fluitans. Questa particolare pianta acquatica galleggiante ha foglie alternate e asimmetriche verde chiaro ma con luce forte si colora fino a raggiungere sfumature sui toni del rosso mattone. Le radici invece sono sempre rosse, folte e ramificate. Si ritiene sia leggermente più difficile come coltivazione, ama acque calde, acide e ricche di nutrienti.
Piante acquatiche galleggianti di spettacolare bellezza
L’Azolla caroliniana è soprannominata, non a caso, muschio delle fate. Assume colori molto diversi in base alla temperatura, ai nutrienti e alla luce. In natura e d’inverno, diventa completamente rossa. Le radici sono sottili e delicate perciò è coltivabile in acque ferme e stagnanti. Questa piccola galleggiante possiede una caratteristica unica: grazie alla simbiosi con un cianobatterio, l’Anabaena azollae, è in grado di fissare azoto direttamente dall’atmosfera. È sfruttata anche in altri contesti come fertilizzante, mangime e per fare il sapone (in Africa). In India viene servita fritta!
Un’immagine di piante galleggianti in un acquario naturale ben progettato.
Nonostante i tanti utilizzi, non è una pianta facile e dà il meglio di sé ad una temperatura di circa 25°, con abbondante ferro, fosforo, in acque acide ed intensamente illuminate. La crescita in acquario è medio-lenta ed è importante sapere che in assenza di umidità tende a seccarsi e morire.
Salvinia: una delle specie più diffuse e conosciute
La Salvinia natans, spesso confusa con la simile Auriculata, ha dimensioni contenute e portamento simile al Phyllanthus Fluitans ma a differenza di quest’ultima è adatta ai meno esperti per la facilità di coltvazione. Si tratta di una piccola felce costituita da un unico fusto sottile da cui diramano piccole foglioline ellittiche piegate al centro, ricche di una peluria che le rende impermeabili.
Conclusioni
Le piante galleggianti sono di tantissime specie, hanno le sembianze più disparate e sono sorprendentemente utili. Sono anche un’ancora di salvataggio per chi desidera un acquario ben illuminato senza rinunciare alla classica Anubias. È possibile infatti delimitarne l’area occupata sulla superficie della vasca utilizzando un invisibile tubicino (come quello per aeratori) attaccato al bordo tramite una ventosa. Ciò permette di conciliare le esigenze di ogni acquariofilo e di ogni vasca.
Le piante sono un ottimo rifugio per gli avanotti di qualsiasi specie e sono particolarmente utilizzate dagli anabantidi per costuire i nidi di bolle. Ricordiamo Betta, Colisa lalia e Trichogaster lalius, in cui il maschio prepara il nido di bolle sotto le piante galleggianti e la femmina vi depone uova che si attaccano alle bolle. Successivamente il maschio, oltre a fecondarle, alla nascita dei piccoli sarà lui a prestare le dovute cure parentali.
In copertina: Una nostra vasca di 20 litri.