Parliamo spesso di acquari naturali, vasche aperte fittamente piantumate e accessoriate di un filtro, una plafoniera a LED, un impianto di Co2. Ma come gestire un acquario nel tempo? La sua manutenzione non deve spaventare nemmeno il neofita se fatta con criterio e qualche semplice regola. Ecco cosa fare e a chi puoi chiedere.
Gestione acquario naturale – Tutte quelle operazioni da farsi una volta che la nostra vasca è stata progettata e allestita. In pratica un po’ di tempo e attenzione alla gestione e manutenzione dell’acquario, che riguarda la crescita rigogliosa delle piante e la salute di pesci e invertebrati, gli abitanti di un ecosistema che, grazie agli accessori a corredo della vasca (taluni importanti, altri indispensabili), ci permettono di ricreare per quanto possibile un acquario naturale. Ma non spaventarti troppo, con qualche consiglio e la tua attenzione le cose saranno più semplici di quello che pensi.
L’errore più comune che può fare un neofita che per la prima volta realizza un acquario naturale, affascinato da questo meraviglioso mondo sommerso ed in parte emerso, è quello di non avere PAZIENZA. Capita spesso infatti, quando si è alle prime armi, di farsi prendere dalla frenesia. Online troviamo piante di tutte le specie, pesci di ogni dimensione e prodotti di tutti i tipi (anche gli stessi o dichiarati tali ma di marche diverse).
Un aquascape e una vasca con piante nel negozio Fauna e Flora di Salerno.
Oltre a ricevere i consigli del negoziante, se abbiamo acquistato l’acquario in un negozio, andiamo sicuramente online a chiedere consigli sui numerosi gruppi italiani e internazionali che trattano l’argomento… E la foto del nostro amico virtuale è esattamente quello che vogliamo fare anche noi.
1° consiglio – Non farti ingannare troppo dalle apparenze. L’acquario naturale (in particolare l’aquascape) è di moda o quantomeno, vediamo tutti i giorni vasche splendide. Ma, senza nulla togliere al lato artistico di un progetto che, come scriviamo spesso è molto simile ad un’opera d’arte, è bene sapere che molte aziende, usano questi acquari, realizzati dagli aquascaper professionsiti come loro vetrina.
Se farai attenzione, non troverai sul web una vasca di questo tipo più vecchia di un paio di mesi. E quindi ricordati sempre che, nonostante le apparenze (o la post-produzione fatta con Photoshop di una fotografia magari riuscita male), una vasca deve durare nel tempo e una valutazione VERA è possibile farla solo dopo almeno 6 mesi. Quindi non scoraggiarti se non riuscirai ad ottenere da subito gli stessi risultati e dai tempo al tempo!
Alcune immagini di classici prodotti usati per un acquario naturale.
2° consiglio – Chiunque per il proprio hobby vuole avere i componenti migliori e, nel nostro caso, è bene che almeno il filtro, la vasca, la plafoniera e l’impianto di CO2 siano di ottima qualità. Se avrai piacere di leggere qualche articolo del nostro sito, scoprirai veri oggetti di design (è normale per noi addetti ai lavori presentare le novità delle aziende). Ma è altrettanto vero che non sempre paghi per quello che ti serve.
Se sei un maniaco del design e dell’ultimo modello trovi tutto, ma se vuoi realizzare una acquario “onesto”, puoi tranquillamente scegliere prodotti meno pubblicizzati ma ugualmente affidabili. Quello che ti serve creare è un “sistema acquario” dove tutti i componenti siano in equilibrio tra loro:
Piante di tutte le specie sono prodotte da aziende italiane e internazionali. I marchi più blasonati come per esempio Tropica, hanno un’ottima scelta, ma spesso sei costretto ad ordinare queste piante online con una aggravio di spesa. Un ottimo compromesso sono le piante di Anubias, azienda italiana che rifornisce la maggior parte dei negozi o garden della tua zona (dove di solito trovi un reparto dedicato all’acquariologia).
Un branchetto di Hypessobrycon amandae, in una vasca di Augusto Veneruso (aquascaper italiano di livello).
Pesci per l’acquario naturale. Sono fondamentali all’equilibrio biologico dell’ecosistema e di grande aiuto alle piante. Le loro sostanze di scarto (di solito nitrati), se nella giusta misura sono un nutriente per le piante. Che ti voglio ricordare si nutrono principalmente di luce e CO2.
Dimenticandoti quello che hai sentito dire al riguardo di “pesci pulitori” (che secondo noi non esistono), cerca di creare un equilibrio coretto tra quantità (i più piccoli sono pesci di branco), compatibilità tra specie e litraggio della vasca. Un Discus non può stare in una vasca da 100 litri, mentre con una vasca da 30 litri e un branchetto di Hypessobrycon amandae (vedi articolo: pesci tropicali piccoli per aquascape), ti toglierai grandi soddisfazioni.
Condividere le proprie esperienze è utilissimo. Io stesso oggi ho passato mezz’ora del mio tempo a parlare con un amico (amministratore del gruppo Facebook: Aquariofilia…la mia malattia), con il quale ci siamo confrontati su tante cose. Troppo spesso invece, un neofita che posta online una foto della sua vasca, su qualche altro gruppo viene da molti deriso, se non addirittura insultato. Ma non è certamente questo il caso!
Ringrazio quindi tutti i ragazzi del gruppo: Leonardo Malerba, Marco Concina, La Rita, Matteo Novini, Daniele Nardino, Domenico Vaccaro, Simona Cammarata, Tony Guagnano, Antonio Vallefuoco e naturalmente Diego Prestigiacomo, per tutta la pazienza che hanno avuto con me e con tutti gli utenti e auguro loro di crescere ancora, anche grazie a te. Maggiori informazioni: info@acquarioincasa.it.
In copertina: foto di Daniele Nardino.
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